La chirurgia vitreo-retinica consente di affrontare tutte le malattie oculari di interesse chirurgico che riguardano il segmento posteriore dell’occhio.
Il vitreo, che non va confuso con il cristallino, è la gelatina che riempie l’interno dell’occhio, a diretto contatto con la retina ( sottile strato di tessuto nervoso che riveste la superficie posteriore dell’occhio). Le ragioni per le quali si effettua l’intervento possono variare da caso a caso, alcuni esempi sono:
- Nei casi di emorragia endovitreale
- In molte forme di distacco di retine
- Nelle infezioni endo-oculari
- Nei casi di patologia dell’interfaccia vitreo-retinica
- In molte altre patologie, anche traumatiche (corpi estranei endo-oculari) o iatrogene (lussazione di frammenti di cristallino)
Una delle domande più frequenti è: “cosa si mette al posto del vitreo?”.
- Nei casi più complicati il vitreo non viene sostituito: l’intervento viene chiuso lasciando nella cavità vitreale il fluido di infusione, che nel tempo viene completamente sostituito dall’umore acqueo naturalmente prodotto dai processi ciliari.
- In altri casi si procede al tamponamento della camera vitrea con un sostituto vitreale quando vi sia:
- Necessità di sostenere la retina che potrebbe staccarsi nuovamente
- Rischio di ipotono post-operatorio